giovedì 10 luglio 2014

Galleria fotografica: El Muelle de las Carabelas e il racconto dell'impresa di Colombo

La Nina, la Pinta e la Santa Maria vi stanno aspettando per salpare alla scoperta del Nuovo Mondo! Le mie foto del Muelle de las Carabelas ma soprattutto molte curiosità e aneddoti storici e scientifici: vi invito a leggere le didascalie delle foto e ad unirvi all'impresa di Cristoforo Colombo.

Sulla sinistra la Santa Maria: impropriamente chiamata caravella è in realtà una caracca, una nave più grande e pesante ma anche più lenta e meno robusta.
Sulla sinistra la Santa Maria: impropriamente chiamata caravella è in realtà una caracca, una nave più grande e pesante ma anche più lenta e meno robusta.


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Le informazioni storiche e scientifiche che fanno da didascalia alle immagini che seguono derivano largamente dalla puntata speciale di Superquark "Cristoforo Colombo - Storia di un viaggio incredibile" andata in onda su Rai 1 il 3 marzo 2000.

Figlio di tessitori genovesi, da sempre interessato alla navigazione e alla cartografia, nel 1476 Cristoforo Colombo viaggia a bordo di una nave mercantile diretta verso Bristol. La nave viene attaccata dai pirati e cola a picco ma Colombo riesce a salvarsi nuotando per 10 km fino alle coste del Portogallo. Nella foto, oltre il Rio Tinto si vede il porto industriale di Huelva e sulla sinistra svetta la statua alla Fede della Scoperta, eretta in onore dei frati francescani che sostennero Colombo e le sue teorie.
Figlio di tessitori genovesi, da sempre interessato alla navigazione e alla cartografia, nel 1476 Cristoforo Colombo viaggia a bordo di una nave mercantile diretta verso Bristol. La nave viene attaccata dai pirati e cola a picco ma Colombo riesce a salvarsi nuotando per 10 km fino alle coste del Portogallo. Nella foto, oltre il Rio Tinto si vede il porto industriale di Huelva e sulla sinistra svetta la statua alla Fede della Scoperta, eretta in onore dei frati francescani che sostennero Colombo e le sue teorie.
Stabilitosi in Portogallo Colombo accresce le sue conoscenze in cartografia e la sua esperienza di navigatore. Inizia anche a coltivare quella che diventerà la sua ossessione: raggiungere l'Estremo Oriente raccontato da Marco Polo navigando verso Ovest, attraversando l'Atlantico.
Stabilitosi in Portogallo Colombo accresce le sue conoscenze in cartografia e la sua esperienza di navigatore. Inizia anche a coltivare quella che diventerà la sua ossessione: raggiungere l'Estremo Oriente raccontato da Marco Polo navigando verso Ovest, attraversando l'Atlantico.
A metà del Quattrocento il Portogallo dispone della più importante flotta d'Europa e le sue navi percorrono già l'Atlantico, raggiungendo le coste africane, le isole Canarie, l'Islanda e il nord Europa e spingendosi sino alle Azzorre.
A metà del Quattrocento il Portogallo dispone della più importante flotta d'Europa e le sue navi percorrono già l'Atlantico, raggiungendo le coste africane, le isole Canarie, l'Islanda e il nord Europa e spingendosi sino alle Azzorre.
E' certo che già i Vichinghi nell'anno Mille raggiunsero l'Islanda e la Groenlandia e probabilmente arrivarono sino alle coste del Canada per fare approvvigionamento di legname senza però mai accorgersi di essere sbarcati in un nuovo continente.
E' certo che già i Vichinghi nell'anno Mille raggiunsero l'Islanda e la Groenlandia e probabilmente arrivarono sino alle coste del Canada per fare approvvigionamento di legname senza però mai accorgersi di essere sbarcati in un nuovo continente.
Cristoforo Colombo si rivolse al re del Portogallo chiedendo i finanziamenti per l'impresa ma la commissione scientifica portoghese bocciò la sua idea: a differenza di ciò che comunemente si pensa le diffidenze al piano di Colombo non erano dovuta alla credenze che la Terra fosse piatta ma al fatto che la navigazione verso Ovest avrebbe richiesto troppo tempo.
Cristoforo Colombo si rivolse al re del Portogallo chiedendo i finanziamenti per l'impresa ma la commissione scientifica portoghese bocciò la sua idea: a differenza di ciò che comunemente si pensa le diffidenze al piano di Colombo non erano dovuta alla credenze che la Terra fosse piatta ma al fatto che la navigazione verso Ovest avrebbe richiesto troppo tempo.
Che la Terra fosse sferica l'aveva dedotto già Aristotele notando la curvatura dell'ombra del nostro pianeta sulla luna durante un'eclissi e nel 230 a.C. il greco Eratostene di Cirene riuscì a calcolare il raggio della terra con un errore minimo, dell'1% circa. L'esperimento di Eratostene fu semplice: studiando l'ombra di un bastone misurò l'inclinazione dei raggi della luce del sole in una città e conoscendo la distanza rispetto ad una posizione in cui alla stessa ora i raggi del sole non creavano ombre perché perpendicolari alla Terra fu in grado di determinare due rette il cui punto di incontro corrispondeva al centro della Terra e la distanza di questo punto corrispondeva proprio al raggio del pianeta.
Che la Terra fosse sferica l'aveva dedotto già Aristotele notando la curvatura dell'ombra del nostro pianeta sulla luna durante un'eclissi e nel 230 a.C. il greco Eratostene di Cirene riuscì a calcolare il raggio della terra con un errore minimo, dell'1% circa. L'esperimento di Eratostene fu semplice: studiando l'ombra di un bastone misurò l'inclinazione dei raggi della luce del sole in una città e conoscendo la distanza rispetto ad una posizione in cui alla stessa ora i raggi del sole non creavano ombre perché perpendicolari alla Terra fu in grado di determinare due rette il cui punto di incontro corrispondeva al centro della Terra e la distanza di questo punto corrispondeva proprio al raggio del pianeta.
L'errore comune secondo cui nel Medioevo si credeva che la Terra fosse sferica è da attribuire a un romanzo dell'Ottocento di Washington Irving che, in posizione apertamente anticlericale, dipinse la Chiesa cattolica ignorante al punto da ritenere la Terra piatta e quindi schierata contro l'impresa di Colombo. In realtà fu proprio l'appoggio dei frati francescani a consentire a Colombo di partire.
L'errore comune secondo cui nel Medioevo si credeva che la Terra fosse sferica è da attribuire a un romanzo dell'Ottocento di Washington Irving che, in posizione apertamente anticlericale, dipinse la Chiesa cattolica ignorante al punto da ritenere la Terra piatta e quindi schierata contro l'impresa di Colombo. In realtà fu proprio l'appoggio dei frati francescani a consentire a Colombo di partire.

Colombo si reca in Spagna e qui conosce il padre francescano Antonio de Marchena che appoggia le sue idee e sarà il suo più grande alleato. Il frate lo conduce alla corte della regina Isabella ma anche la commissione scientifica spagnola darà esito negativo. E' curioso che, in realtà, sia la commissione sia Colombo erano in errore: la prima aveva stimato in ben 3 anni il tempo necessario alla traversata (fu necessario in realtà poco più di un mese), il secondo aveva stimato a un quarto le reali distanze tra l'Europa e le coste dell'Estremo Oriente. La grande fortuna di Colombo sarà l'esistenza di un intero continente tra la Spagna e la Cina (che distano oltre 20.000 km!).
Colombo si reca in Spagna e qui conosce il padre francescano Antonio de Marchena che appoggia le sue idee e sarà il suo più grande alleato. Il frate lo conduce alla corte della regina Isabella ma anche la commissione scientifica spagnola darà esito negativo. E' curioso che, in realtà, sia la commissione sia Colombo erano in errore: la prima aveva stimato in ben 3 anni il tempo necessario alla traversata (fu necessario in realtà poco più di un mese), il secondo aveva stimato a un quarto le reali distanze tra l'Europa e le coste dell'Estremo Oriente. La grande fortuna di Colombo sarà l'esistenza di un intero continente tra la Spagna e la Cina (che distano oltre 20.000 km!).
Dopo 7 anni di richieste tutte negate, Colombo è pronto per lasciare la Spagna per recarsi in Francia a proporre le sue teorie. Prima della sua partenza avviene però un fatto storico di grande importanza: con la resa di Granada termina la guerra contro la dominazione araba che la Spagna fronteggia da anni e a cui dedicava numerose risorse. Avendo ora disponibilità economica, i Re Cattolici decidono di finanziare Colombo prima che questo si rivolga ad altri e acconsentono a tutte le sue richieste, giudicate in un primo momento insostenibili.
Dopo 7 anni di richieste tutte negate, Colombo è pronto per lasciare la Spagna per recarsi in Francia a proporre le sue teorie. Prima della sua partenza avviene però un fatto storico di grande importanza: con la resa di Granada termina la guerra contro la dominazione araba che la Spagna fronteggia da anni e a cui dedicava numerose risorse. Avendo ora disponibilità economica, i Re Cattolici decidono di finanziare Colombo prima che questo si rivolga ad altri e acconsentono a tutte le sue richieste, giudicate in un primo momento insostenibili.

Alla Corona in realtà non costò neppure molto sostenere l'impresa: due delle tre navi e numerosi uomini dell'equipaggio furono pagati dalla città di Palos della Frontera come multa per le reiterate evasioni fiscali ai danni del regno.
Alla Corona in realtà non costò neppure molto sostenere l'impresa: due delle tre navi e numerosi uomini dell'equipaggio furono pagati dalla città di Palos della Frontera come multa per le reiterate evasioni fiscali ai danni del regno.

Difficile fu anche reperire i membri dell'equipaggio: tre furono persino assoldati in un carcere in cui erano rinchiusi per omicidio, pena che sarebbe stata cancellata se avessero preso parte al viaggio. A quel primo storico viaggio, oltre a Colombo, presero parte altri tre italiani. Il 3 agosto del 1492 tutto era pronto e le navi partirono dal porto di Palos de la Frontera.
Difficile fu anche reperire i membri dell'equipaggio: tre furono persino assoldati in un carcere in cui erano rinchiusi per omicidio, pena che sarebbe stata cancellata se avessero preso parte al viaggio. A quel primo storico viaggio, oltre a Colombo, presero parte altri tre italiani. Il 3 agosto del 1492 tutto era pronto e le navi partirono dal porto di Palos de la Frontera.
Colombo non puntò direttamente verso Ovest, verso le Azzorre, ma scese fino alle Canarie, dove soffiano venti regolari in direzione delle Americhe, gli alisei: grazie a questa intuizione gli fu possibile raggiungere il nuovo mondo in soli 33 giorni, meno del tempo necessario per navigare da Roma a Londra.
Colombo non puntò direttamente verso Ovest, verso le Azzorre, ma scese fino alle Canarie, dove soffiano venti regolari in direzione delle Americhe, gli alisei: grazie a questa intuizione gli fu possibile raggiungere il nuovo mondo in soli 33 giorni, meno del tempo necessario per navigare da Roma a Londra.

La caravella fu una nave rivoluzionaria: piccola, veloce e resistente, riassumeva innovazioni di tempi e culture diverse, come ad esempio l'utilizzo del doppio tipo di vela. Le navi romane adottavano una vela quadrata, detta latina, ottima se il vento soffiava in poppa ma se così non era andava ammainata ed era necessario proseguire a remi. Gli arabi utilizzavano invece una vela triangolare che consentiva di sfruttare al meglio i venti e consentiva alla nave di muoversi persino controvento, procedendo con l'andatura detta a bolina. I portoghesi intuirono di adottare la combinazione di vele quadrate e triangolari e questa si rivelò una scelta vincente, utilizzata ancora oggi nelle moderne barche a vela.
La caravella fu una nave rivoluzionaria: piccola, veloce e resistente, riassumeva innovazioni di tempi e culture diverse, come ad esempio l'utilizzo del doppio tipo di vela. Le navi romane adottavano una vela quadrata, detta latina, ottima se il vento soffiava in poppa ma se così non era andava ammainata ed era necessario proseguire a remi. Gli arabi utilizzavano invece una vela triangolare che consentiva di sfruttare al meglio i venti e consentiva alla nave di muoversi persino controvento, procedendo con l'andatura detta a bolina. I portoghesi intuirono di adottare la combinazione di vele quadrate e triangolari e questa si rivelò una scelta vincente, utilizzata ancora oggi nelle moderne barche a vela.

Sul ponte non erano presenti ruote o leve per tenere la direzione, il timone era sotto il castello di poppa e i timonieri lo orientavano secondo le istruzioni che ricevevano dall'alto, senza quindi vedere dove la nave stava andando. L'utilizzo di questo tipo di timone fu un'altra importante novità: prima di allora le navi avevano due timoni, uno per lato, meno gestibili e funzionali.
Sul ponte non erano presenti ruote o leve per tenere la direzione, il timone era sotto il castello di poppa e i timonieri lo orientavano secondo le istruzioni che ricevevano dall'alto, senza quindi vedere dove la nave stava andando. L'utilizzo di questo tipo di timone fu un'altra importante novità: prima di allora le navi avevano due timoni, uno per lato, meno gestibili e funzionali.

A bordo delle navi si consumava un solo pasto caldo al giorno, prima di mezzogiorno. La maggior parte dell'equipaggio mangiava in piedi, sul ponte. Il menù prevedeva gallette, legumi, pesce essiccato e in qualche caso fresco - perlopiù squali o delfini - pescato durante la navigazione. Il fuoco era acceso in un contenitore di ferro dalle pareti alte per evitare che le fiamme lambissero il legno delle navi.
A bordo delle navi si consumava un solo pasto caldo al giorno, prima di mezzogiorno. La maggior parte dell'equipaggio mangiava in piedi, sul ponte. Il menù prevedeva gallette, legumi, pesce essiccato e in qualche caso fresco - perlopiù squali o delfini - pescato durante la navigazione. Il fuoco era acceso in un contenitore di ferro dalle pareti alte per evitare che le fiamme lambissero il legno delle navi.

Sulle imbarcazioni non esistevano stanze chiuse - se si esclude quella di Colombo che vediamo in foto - e gli spazi erano strettissimi: l'equipaggio viveva praticamente corpo a corpo. Anche l'unico letto era quello di Colombo: i marinai dormivano sui ponti, estremamente scomodi perché bombati, gli ufficiali sottocoperta. Per non sprecare acqua non esistevano docce e le scarse condizioni igieniche portarono al diffondersi di epidemie tra i membri della missione. Altra privazione erano i giochi d'azzardo, che avrebbero distratto i marinai.
Sulle imbarcazioni non esistevano stanze chiuse - se si esclude quella di Colombo che vediamo in foto - e gli spazi erano strettissimi: l'equipaggio viveva praticamente corpo a corpo. Anche l'unico letto era quello di Colombo: i marinai dormivano sui ponti, estremamente scomodi perché bombati, gli ufficiali sottocoperta. Per non sprecare acqua non esistevano docce e le scarse condizioni igieniche portarono al diffondersi di epidemie tra i membri della missione. Altra privazione erano i giochi d'azzardo, che avrebbero distratto i marinai.



Via via che passano i giorni l'equipaggio è sempre più nervoso: ci si sta allontanando troppo e ci si chiede come sarà possibile tornare indietro con un vento così forte sempre in poppa. Il comandante della Pinta, Martin Alonso Pinzon, minaccia di far rientrare la sua nave: Colombo riesce a farlo desistere ma il 10 ottobre scoppia un ammutinamento. Colombo, basandosi sui suoi calcoli (che come sappiamo erano sbagliati) è convinto di essere ormai a un passo dalle Indie e lancia il suo ultimatum: se entro 3 giorni non si scorgerà la terra, le navi faranno dietro-front. Il giorno successivo, quasi un segno divino, un marinaio pesca un fiore ancora fresco, segno che la terra è vicina.
Via via che passano i giorni l'equipaggio è sempre più nervoso: ci si sta allontanando troppo e ci si chiede come sarà possibile tornare indietro con un vento così forte sempre in poppa. Il comandante della Pinta, Martin Alonso Pinzon, minaccia di far rientrare la sua nave: Colombo riesce a farlo desistere ma il 10 ottobre scoppia un ammutinamento. Colombo, basandosi sui suoi calcoli (che come sappiamo erano sbagliati) è convinto di essere ormai a un passo dalle Indie e lancia il suo ultimatum: se entro 3 giorni non si scorgerà la terra, le navi faranno dietro-front. Il giorno successivo, quasi un segno divino, un marinaio pesca un fiore ancora fresco, segno che la terra è vicina.


Sono le 2:00 di notte di venerdì 12 ottobre 1492: dopo oltre un mese di navigazione un marinaio di vedetta urla la parola che tutti volevano sentire: "Terra!" La nave farà approdo su un'isola delle Bahamas, un autentico paradiso naturale, che Colombo chiamerà San Salvador: oggi, su quella spiaggia, una croce bianca identifica il luogo esatto dello sbarco.
Sono le 2:00 di notte di venerdì 12 ottobre 1492: dopo oltre un mese di navigazione un marinaio di vedetta urla la parola che tutti volevano sentire: "Terra!" La nave farà approdo su un'isola delle Bahamas, un autentico paradiso naturale, che Colombo chiamerà San Salvador: oggi, su quella spiaggia, una croce bianca identifica il luogo esatto dello sbarco.

L'isola era abitata e presto avviene l'incontro con gli indigeni: Colombo li descrive come molto belli, tutti nudi e dai tratti orientali. E' l'incontro di due mondi, un momento estremamente emozionante: "il loro attaccamento verso di noi era una meraviglia" scriverà Colombo. Dopo lo scetticismo iniziale, i membri dell'equipaggio iniziano a scambiare specchietti e campanellini con i monili degli indios in quello che ci viene descritto essere un clima di grande cordialità.
L'isola era abitata e presto avviene l'incontro con gli indigeni: Colombo li descrive come molto belli, tutti nudi e dai tratti orientali. E' l'incontro di due mondi, un momento estremamente emozionante: "il loro attaccamento verso di noi era una meraviglia" scriverà Colombo. Dopo lo scetticismo iniziale, i membri dell'equipaggio iniziano a scambiare specchietti e campanellini con i monili degli indios in quello che ci viene descritto essere un clima di grande cordialità.

Colombo intuisce che gli indios sono persone semplici e facilmente conquistabili e ritiene che sarà più facile diffondere tra di loro il cattolicesimo convivendo pacificamente piuttosto che imponendolo con la forza. Ma sta per accadere il disastro che porterà la situazione a diventare insostenibile e finirà con l'annientamento dei nativi americani, in particolare nel nord America. Il capitano della Pinta Martin Alonso Pinzon abbandona Colombo, fugge con la sua caravella alla ricerca di oro e si macchia insieme ai suoi uomini di violenze e stupri nei confronti degli indios: è la fine del tentativo di convivenza civile. In seguito ad un incidente la Santa Maria cola a picco e Colombo, rimasto con una sola nave, è costretto a rientrare in Spagna a bordo della Nina per annunciare la riuscita dell'impresa: affida ai 39 uomini rimasti sull'isola di Hispaniola (Haiti) la costruzione di un fortino e il compito di continuare l'esplorazione. Il viaggio di ritorno sarà particolarmente difficile ma Colombo riuscirà a rientrare in Spagna accolto con la gloria che si è conquistato.
Colombo intuisce che gli indios sono persone semplici e facilmente conquistabili e ritiene che sarà più facile diffondere tra di loro il cattolicesimo convivendo pacificamente piuttosto che imponendolo con la forza. Ma sta per accadere il disastro che porterà la situazione a diventare insostenibile e finirà con l'annientamento dei nativi americani, in particolare nel nord America. Il capitano della Pinta Martin Alonso Pinzon abbandona Colombo, fugge con la sua caravella alla ricerca di oro e si macchia insieme ai suoi uomini di violenze e stupri nei confronti degli indios: è la fine del tentativo di convivenza civile. In seguito ad un incidente la Santa Maria cola a picco e Colombo, rimasto con una sola nave, è costretto a rientrare in Spagna a bordo della Nina per annunciare la riuscita dell'impresa: affida ai 39 uomini rimasti sull'isola di Hispaniola (Haiti) la costruzione di un fortino e il compito di continuare l'esplorazione. Il viaggio di ritorno sarà particolarmente difficile ma Colombo riuscirà a rientrare in Spagna accolto con la gloria che si è conquistato.
Un anno dopo il primo viaggio Colombo torna ad Hispaniola, questa volta accompagnato da una grande flotta (tra cui era presente ancha la Nina, riparata e ribattezzata Santa Clara). L'avamposto sull'isola è stato distrutto e tutto intorno si trovano i cadaveri della guarnigione spagnola: i responsabili sono gli indios che hanno vendicato le violenze subite da Martin Alonso Pinzon e dai suoi uomini. La condizione nelle colonie diventa sempre più brutale nei confronti dei nativi i cui villaggi vengono distrutti e gli indios cacciati con i cani e massacrati. Colombo si schiera con quella minoranza degli spagnoli che insiste nel provare a costruire una collaborazione con gli indigeni ma ormai è troppo tardi.
Un anno dopo il primo viaggio Colombo torna ad Hispaniola, questa volta accompagnato da una grande flotta (tra cui era presente ancha la Nina, riparata e ribattezzata Santa Clara). L'avamposto sull'isola è stato distrutto e tutto intorno si trovano i cadaveri della guarnigione spagnola: i responsabili sono gli indios che hanno vendicato le violenze subite da Martin Alonso Pinzon e dai suoi uomini. La condizione nelle colonie diventa sempre più brutale nei confronti dei nativi i cui villaggi vengono distrutti e gli indios cacciati con i cani e massacrati. Colombo si schiera con quella minoranza degli spagnoli che insiste nel provare a costruire una collaborazione con gli indigeni ma ormai è troppo tardi.
Mentre sempre più navi solcano l'Atlantico alla volta del Nuovo Mondo, Colombo perde via via la sua autorità: la sua più grande accusa è di non aver (ancora) trovato l'oro promesso. Le tensioni sono sempre più forti e durante il suo terzo viaggio (1498) Colombo viene accusato con un pretesto da un funzionario spagnolo di aver infranto la legge e viene rispedito in Spagna in stato di arresto. Colombo vorrà sbarcare ancora in catene per dimostrare a tutti la gratitudine che ha ricevuto in cambio della sua scoperta e richiederà che quelle stesse catene vengano sepolte insieme a lui alla sua morte come testimonianza delle ingiustizie subite. La Regina Isabella, con cui ha coltivato negli anni un rapporto di stima e amicizia, si scuserà con il navigatore e lo libererà immediatamente ma per Colombo la situazione non migliora: è visto con sempre maggiore ostilità al punto che durante la sua ultima spedizione verrà abbandonato per un anno tra gli indios senza ricevere rifornimenti dalle colonie spagnole. Con la morte della Regina Isabella Colombo è più solo che mai e, anche a causa delle sue condizioni di salute, decide di ritirarsi, nonostante l'età ancora relativamente giovane di 50 anni.
Mentre sempre più navi solcano l'Atlantico alla volta del Nuovo Mondo, Colombo perde via via la sua autorità: la sua più grande accusa è di non aver (ancora) trovato l'oro promesso. Le tensioni sono sempre più forti e durante il suo terzo viaggio (1498) Colombo viene accusato con un pretesto da un funzionario spagnolo di aver infranto la legge e viene rispedito in Spagna in stato di arresto. Colombo vorrà sbarcare ancora in catene per dimostrare a tutti la gratitudine che ha ricevuto in cambio della sua scoperta e richiederà che quelle stesse catene vengano sepolte insieme a lui alla sua morte come testimonianza delle ingiustizie subite. La Regina Isabella, con cui ha coltivato negli anni un rapporto di stima e amicizia, si scuserà con il navigatore e lo libererà immediatamente ma per Colombo la situazione non migliora: è visto con sempre maggiore ostilità al punto che durante la sua ultima spedizione verrà abbandonato per un anno tra gli indios senza ricevere rifornimenti dalle colonie spagnole. Con la morte della Regina Isabella Colombo è più solo che mai e, anche a causa delle sue condizioni di salute, decide di ritirarsi, nonostante l'età ancora relativamente giovane di 50 anni.
L'oro inizia ad arrivare dal Nuovo Mondo e le ampie terre scoperte richiedono uomini per lavorarle. La manodopera locale non era sufficiente, gli indios venivano uccisi dagli europei o dalle malattie che essi portavano: fu così che si elaborò la tratta degli schiavi. Le navi partivano dall'Europa, raggiungevano le coste dell'Africa dove caricavano gli schiavi da portare in America per lavorare nelle piantagioni, quindi ritornavano in Europa cariche di materie prime e prodotti finiti. Si calcola che oltre 10 milioni di africani sono stati così portati nel Nuovo Mondo.
L'oro inizia ad arrivare dal Nuovo Mondo e le ampie terre scoperte richiedono uomini per lavorarle. La manodopera locale non era sufficiente, gli indios venivano uccisi dagli europei o dalle malattie che essi portavano: fu così che si elaborò la tratta degli schiavi. Le navi partivano dall'Europa, raggiungevano le coste dell'Africa dove caricavano gli schiavi da portare in America per lavorare nelle piantagioni, quindi ritornavano in Europa cariche di materie prime e prodotti finiti. Si calcola che oltre 10 milioni di africani sono stati così portati nel Nuovo Mondo.

Il 20 maggio 1506 Cristoforo Colombo morirà dimenticato da tutti a Vallidolid. Non verrà mai a sapere di aver scoperto un nuovo continente che, tra l'altro, non porterà neppure il suo nome: l'anno seguente, il 25 aprile 1507, verrà battezzato America in onore del fiorentino Amerigo Vespucci (che fu tra i primi - se non il primo in assoluto - a comprendere che le Indie di Colombo erano in realtà terre finora inesplorate) e, secondo recenti richieste, tra i promotori di questa scelta sembra esserci, oltre alla famiglia Vespucci, anche la famiglia dei Medici.
Il 20 maggio 1506 Cristoforo Colombo morirà dimenticato da tutti a Vallidolid. Non verrà mai a sapere di aver scoperto un nuovo continente che, tra l'altro, non porterà neppure il suo nome: l'anno seguente, il 25 aprile 1507, verrà battezzato America in onore del fiorentino Amerigo Vespucci (che fu tra i primi - se non il primo in assoluto - a comprendere che le Indie di Colombo erano in realtà terre finora inesplorate) e, secondo recenti richieste, tra i promotori di questa scelta sembra esserci, oltre alla famiglia Vespucci, anche la famiglia dei Medici.
Tutti i ritratti di Cristoforo Colombo sono stati realizzati dopo la sua morte e si basano sulle descrizioni dei contemporanei del navigatori. Ma dopo è sepolto oggi Colombo? Questa è un'altra storia affascinante: persino da morto le sue ossa hanno solcato più volte l'Atlantico e si sono spostate tra la Spagna, Haiti e Cuba. Dove si trovino oggi i resti autentici probabilmente resterà per sempre un mistero.
Tutti i ritratti di Cristoforo Colombo sono stati realizzati dopo la sua morte e si basano sulle descrizioni dei contemporanei del navigatori. Ma dopo è sepolto oggi Colombo? Questa è un'altra storia affascinante: persino da morto le sue ossa hanno solcato più volte l'Atlantico e si sono spostate tra la Spagna, Haiti e Cuba. Dove si trovino oggi i resti autentici probabilmente resterà per sempre un mistero.

Riconoscete i luoghi visti nella galleria fotografica dedicata a Palos de la Frontera?
Riconoscete i luoghi visti nella galleria fotografica dedicata a Palos de la Frontera?

Colombo intuì di sfruttare gli alisei (venti che soffiano regolari da Est a Ovest) per il viaggio di andata e percorrere il ritorno passando più a nord per evitarli imbattendosì però così nelle grandi tempeste tipiche dei mesi invernali: il ritorno fino alle Azzorre fu un viaggio disperato.
Colombo intuì di sfruttare gli alisei (venti che soffiano regolari da Est a Ovest) per il viaggio di andata e percorrere il ritorno passando più a nord per evitarli imbattendosì però così nelle grandi tempeste tipiche dei mesi invernali: il ritorno fino alle Azzorre fu un viaggio disperato.

Finisce qui il racconto che ho voluto proporvi su colui che forse è stato il più testardo dei viaggiatori, Cristoforo Colombo, e del suo viaggio destinato a cambiare i mondi.

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