Un villaggio su una collina, era comodo per me fermarmi per dormire. Più o meno scelsi così Vejer de la Frontera. E stasera ho scoperto che è un posto magnifico! Dalla strada ti compare così, tutto insieme alla svolta di una curva, mentre prendi quota. Un autentico villaggio bianco, con le case dai muri di calce, stradine strette e ripide (alcune ripidissime, non sono riuscito a ripartire in prima... senza freno fino a inizio salita dove ho preso la rincorsa!), persone con la voglia di parlare (non importa se la tua lingua è un mix incomprensibile di italiano, inglese, francese, spagnolo e tanti tanti gesti) e gentili (un vecchietto mi ha condotto a un parcheggio senza che gli chiedessi nulla!), mura medievali, un castello e una chiesa, una fantastica vista sulla valle. E la voglia di non dormire. A mezzanotte, dalle stradine apparentemente deserte appaiono gruppi di bambini senza genitori che si muovono allegri in libertà, ragazzi con delle casse e una ragazza che sicuramente avrà preso tante freddo stanotte portano la musica per le strade e pubblicizzano un locale, la gente si siede per cena. Una cena muy buena, claro que sì! Non un abbandonato villaggio di montagna ma un villaggio estremamente vivo, bello e pulito. E non intendo dire solo che non c è sporcizia per strada, ma che tutto sembra limpio: l'aria, le persone. Sembra di sentire la voglia di una vita leggera. C'è chi si incammina solo per strade buie e isolate, senza paura. Un villaggio straordinario, dal calore andaluso. Da vivere, toda la noche.
Il racconto di un viaggio in solitaria nell'Andalusia meno turistica, alla ricerca della bellezza più autentica. Informazioni pratiche, recensioni, foto, emozioni, riflessioni e consigli. Un blog per chi vuole partire.
venerdì 20 giugno 2014
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Gente adatta a riempire i buchi;-)
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