venerdì 20 giugno 2014

La magia di Vejer

Un villaggio su una collina, era comodo per me fermarmi per dormire. Più o meno scelsi così Vejer de la Frontera. E stasera ho scoperto che è un posto magnifico! Dalla strada ti compare così, tutto insieme alla svolta di una curva, mentre prendi quota. Un autentico villaggio bianco, con le case dai muri di calce, stradine strette e ripide (alcune ripidissime, non sono riuscito a ripartire in prima... senza freno fino a inizio salita dove ho preso la rincorsa!), persone con la voglia di parlare (non importa se la tua lingua è un mix incomprensibile di italiano, inglese, francese, spagnolo e tanti tanti gesti) e gentili (un vecchietto mi ha condotto a un parcheggio senza che gli chiedessi nulla!), mura medievali, un castello e una chiesa, una fantastica vista sulla valle. E la voglia di non dormire. A mezzanotte, dalle stradine apparentemente deserte appaiono gruppi di bambini senza genitori che si muovono allegri in libertà, ragazzi con delle casse e una ragazza che sicuramente avrà preso tante freddo stanotte portano la musica per le strade e pubblicizzano un locale, la gente si siede per cena. Una cena muy buena, claro que sì! Non un abbandonato villaggio di montagna ma un villaggio estremamente vivo, bello e pulito. E non intendo dire solo che non c è sporcizia per strada, ma che tutto sembra limpio: l'aria, le persone. Sembra di sentire la voglia di una vita leggera. C'è chi si incammina solo per strade buie e isolate, senza paura. Un villaggio straordinario, dal calore andaluso. Da vivere, toda la noche.




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